Sono contenti anche gli svizzeri

Rileggendo Anna Felder
Una conferenza tenuta da Ilaria Macera, in collaborazione con il Circolino di Biel/Bienne

Berna Arte e Cultura e il Circolino di Biel/Bienne hanno il piacere di invitarvi ad una serata dedicata alla rilettura dell’autrice svizzera Anna Felder. 

Con Ilaria Macera, critica letteraria, ripercorreremo la storia dell’emigrazione italiana in Svizzera rileggendo alcuni passaggi di Tra dove piove e non piove, libro d’esordio di Anna Felder. 

Mercoledì 29 maggio 2024

Accoglienza: 17.30

La conferenza inizierà alle ore 18.00

Seguirà un aperitivo offerto

Partecipazione a offerta libera.

È gradita l’iscrizione tramite formulario sottostante.

KornhausbibliothekKornhausplatz 18, 3011 Bern

Anna Felder (1937 – 2023)

Nel quadro delle letterature svizzere, quella di Anna Felder, luganese di Aarau, è una figura discreta ma di grande fascino. Scrittrice colta che non ostenta la propria cultura, Anna Felder ha messo insieme, a partire dal suo celebre libro d’esordio, “Tra dove piove e non piove” (1972), un’opera ammirevole per coerenza e originalità.

Anna Felder è stata vincitrice del Gran Premio svizzero di letteratura nel 2018. Scopri di più.

© Ladina Bischof

Tra dove piove e non piove

Scritto in pochi mesi tra l’autunno del 1969 e la primavera del 1970, Tra dove piove e non piove è uscito subito in traduzione tedesca e pubblicato in versione originale solo nel 1972.

Sono gli anni delle polemiche e dei dibattiti sulle iniziative Schwarzenbach contro l’inforestierimento della Svizzera. Attraverso gli occhi di una giovane insegnante itinerante che fa scuola ai piccoli immigrati d’origine italiana, e sul filo rosso, delicato, di un nascente amore, si delinea il variegato mondo che l’accoglie nel Mittelland argoviese: gli svizzeri tedeschi e le loro usanze e manie, i compaesani arrivati dal Sud Italia e parcheggiati nelle baracche, i ticinesi e la loro migrazione settimanale, ma anche lo sguardo ambivalente con cui chi è tornato al paese d’origine osserva e ricorda le esperienze che si è lasciato alle spalle. Il romanzo di Anna Felder porta immediatamente il lettore in transito, tra riflessione esistenziale sulla precarietà dell’attimo e la malleabilità dei punti di vista di cui si dispone per vivere e osservare il mondo.

Ilaria Macera

Si è formata presso l’Università di Firenze, dove nel 2016 ha vinto la Borsa di ricerca del Centro studi Aldo Palazzeschi e nel 2020 ha conseguito il Dottorato in Italianistica. Dal gennaio 2021 partecipa al progetto Ugo Foscolo, Epistolario 1825-1827, diretto dal professor Paolo Borsa e finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero. È collaboratrice scientifica dell’Archivio svizzero di letteratura (ASL), con sede a Berna.